Maria Amata Garito



Going the Distance with e-Learning in Public Service Review: European Union, published by Public Service Communication Agency Ltd, Spring 2003, pp. 146-151;

M. A. Garito  Place/Date4/17/2003

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Andare sulla Distanza con l’e-Learning
di Maria Amata Garito

Professore di Tecnologie dell’Istruzione e dell’Apprendimento Università di Roma ”La Sapienza”- Facoltà di Psicologia
Direttore del Network per l’Università Ovunque NETTUNO

La comunicazione del sapere in questa società senza distanze sta facendo emergere una nuova realtà che si caratterizza per il fatto che la quantità di informazioni disponibili fuori dalle strutture “scolastiche ed universitarie” fa sì che l’apprendimento di conoscenze e di competenze possa avvenire in maniera significativa anche fuori dalle istituzioni formative tradizionali. Ognuno può apprendere da coloro che alimentano le reti di comunicazione.

Il processo, amplificato dalle tecnologie telematiche tende a costituire all’interno della società della conoscenza una società pedagogica e a sviluppare un nuovo mercato: quello dei contenuti formativi. Le numerose iniziative dell’e-Learning stanno sviluppando un nuovo settore produttivo: l’industria della conoscenza, che è destinata ad avere un grande impatto a livello mondiale.

In questo nuovo contesto, le università, come l’unico luogo in cui coesistono i processi di produzione e di trasferimento di saperi, possono sviluppare un ruolo essenziale e non rinunciabile alla creazione dei contenuti da inserire nelle reti di telecomunicazione e dovrebbero diventare le protagoniste di questo mercato.

Ma perché ciò avvenga è necessario creare nuovi sistemi, nuove politiche pubbliche che facilitino lo sviluppo di nuovi modelli organizzativi per le università a livello locale, nazionale e internazionale e permettere alle università di creare nuove alleanze internazionali e nuovi spazi reali e virtuali, per costituire reti in comune di saperi tra le diverse università del mondo e sostenere la convergenza delle istituzioni. Se ciò non si realizza si rischia una progressiva decadenza delle strutture formative tradizionali. Saremo i testimoni di un processo incontrollato che porterà verso una società sempre più descolarizzata. Saranno le agenzie esterne alle istituzioni formative tradizionali e i produttori di software che avranno il compito di creare per i cittadini di domani le nuove competenze che la società esige. Il problema quindi, non è più se l’educazione riproduce o no le disuguaglianze sociali, ma il problema oggi, comune a tutte le università del mondo, è come adattarsi meglio a questo sistema e come creare, all’interno di un contesto di un’economia globalizzata, sistemi che sviluppino processi di insegnamento e apprendimento integrati, perché utilizzano i diversi linguaggi per la comunicazione del sapere, e aperti, perché senza confini e limiti di spazio e di tempo. Sistemi universitari che riescono a sviluppare uno spazio educativo e formativo “intra muros” ed “extra muros” in modo da offrire agli studenti la possibilità di frequentare l’università faccia a faccia e a distanza.

L’università a distanza nel nuovo contesto non è un'alternativa all'università tradizionale, ma è un nuovo modo di far svolgere le funzioni di insegnamento e ricerca alle università tradizionali, per consentire che queste riacquistino nuova vitalità all'interno di una società cognitiva, caratterizzata dalla specificità delle tecnologie che riguardano soprattutto l’elaborazione delle conoscenze e la loro comunicazione al fine di aiutare le università a sviluppare innovazione di sistema, di processo e di prodotto.