Maria Amata Garito



Libro in Rete

Parte 1 - Insegnamento a distanza: problemi e prospettive  
L'Insegnamento A Distanza Oggi: Nuove Tecnologie e Nuovi Metodi - Analisi di un Modello

di Maria Amata Garito

 

1. Nuovi Contesti Sociali e Nuovi Bisogni Formativi

La società dell'informazione e le nuove tecnologie da una parte creano nuovi bisogni educativi e culturali, dall'altra offrono nuovi mezzi e nuove soluzioni per dare risposta a questi nuovi bisogni e per costruire la società di domani. La rivoluzione informatica ha determinato il passaggio da un società dell'informazione ad una società cognitiva.

"l'esteriorizzazione delle capacità cognitive, l'esistenza di una rete esterna all'uomo costituita da memorie, collegate tra di loro, che operano sui dati, sembra destinata a mutar profondamente gli stessi processi e meccanismi di produzione e di trasmissione del sapere, di ricerca e di istruzione, ad influire sui linguaggi di comunicazione e dunque sulla cultura in generale e sui sistemi di istruzione e formazione della società" (Ruberti 1995). È una rivoluzione culturale quella che stiamo vivendo, che, grazie all'estensione delle reti informatiche e di telecomunicazione, sta già mettendo in discussione i modelli istituzionali e tradizionali di scuola e università.

Le istituzioni formative, le scuole e le Università, sono state per secoli le palestre e i centri di elaborazione del sapere e dei cambiamenti della società. Il privilegio di frequentare queste istituzioni è stato detenuto, fino dagli inizi degli anni "50, solo da una minoranza di persone e di esperti. Anche se dopo è avvenuto il fenomeno "dell'accesso di massa", tuttavia è solo con le nuove tecnologie che si apre la possibilità dell'accesso alle conoscenze da parte di tutti i cittadini. Le offerte di formazione che, grazie alle nuove tecnologie vengono facilmente rese disponibili, consentono l'apprendimento di conoscenze anche fuori dalle strutture educative o formative tradizionali. Ognuno può apprendere da coloro che alimentano le reti di informazioni. Si delinea, all'interno della società dell'informazione, lo sviluppo di un sistema educativo allargato e aperto e la sua fruizione è insieme opportunità e rischio: è necessario che vi sia in ogni potenziale utente una base di conoscenze ed una consapevolezza critica adeguata a massimizzare le opportunità e a minimizzare i rischi. È in questo contesto che si deve collocare la nuova figura professionale del docente: da detentore del sapere a guida per lo studente, capace di indirizzarlo per non farlo perdere negli iperspazi dell'ambiente telematico. Le strutture educative o formative non possono ignorare il nuovo contesto e rimanere indifferenti alle problematiche che ne derivano, all'esigenza in definitiva di collocare l'insegnamento e l'apprendimento nel nuovo ambiente. Né si può più ignorare che "il fatto più rilevante, attualmente, è l'entrata in crisi del circolo virtuoso innovazione-sviluppo-crescita-occupazione che determina l'indebolimento delle frontiere tra istruzione e formazione professionale. La formazione professionale iniziale deve consentire ulteriori cicli di formazione durante tutta la vita, allora essa deve contenere un ciclo di base forte e ciò avvicina all'istruzione" (Ruberti 1995). Il rapporto OCDE del 1986 definisce con chiarezza le competenze di base che il sistema educativo deve contenere, in particolare la lettura, l'espressione scritta, la matematica e la scienza, ma definisce anche il nuovo sistema di insegnamento- apprendimento, che deve essere sempre di più indirizzato a far sviluppare un autoapprendimento. Nel nuovo sistema il professore non è più il solo distributore del sapere. Per questo la professionalità dell'insegnante deve arricchirsi di nuove competenze, che gli consentono di saper gestire ed organizzare un nuovo tipo di apprendimento. I nuovi insegnanti devono saper selezionare, orientare e guidare gli studenti anche all'uso delle nuove tecnologie e devono orientarli ed insegnare loro a selezionare, e quindi a saper navigare nelle miriadi di informazioni contenute nelle basi di dati multimediali. Lo studente non deve essere considerato come il prodotto del lavoro di un insegnante, ma deve, quindi, essere messo in grado di costruirsi autonomamente le sue conoscenze e competenze; deve essere considerato come il centro di un processo di insegnamento-apprendimento molto flessibile, attivo, fondato sulla collaborazione e l'autogestione. Deve lavorare per:
 

– Acquisire le conoscenze: fare una ricerca, navigare in un dominio di cono-scenze, identificare ed estrarre, decodificare, rappresentare, strutturare, integrare;

– Trasformare le conoscenze: per analisi e sintesi, per induzione e deduzione, per calcolo, rappresentazioni grafiche;

– Valutare e migliorare il proprio apprendimento;

– Applicare le conoscenze: fare delle ipotesi di soluzioni, ricercare le regole applicabili, prendere delle decisioni, pianificare, utilizzare metodi euristici di soluzione dei problemi, valutare i risultati;

– Trasmettere le conoscenze: selezionare l'informazione pertinente, riassumerla, presentarla in funzione del destinatario, comunicarla con l'aiuto dei media appropriati (Paquette 1994).
 

Questo nuovo modello non può fare a meno delle nuove tecnologie informatiche e telematiche e dei nuovi prodotti multimediali. Per questo il sistema educativo pubblico ha bisogno di nuovi influssi e di una pianificazione a lungo termine che integri le differenti dimensioni di una post-industrializzazione della pedagogia e ripensi a nuovi modelli di curricula formativi. Bisogna orientare i programmi di studio verso il trattamento delle conoscenze, dare agli insegnanti l'aiuto di esperti di nuove tecnologie (per sapere egli stesso costruire basi di conoscenza multimediali nei differenti domini del sapere) ed attrezzare le scuole con gli strumenti necessari. Questo deve essere fatto tenendo presente che oggi vi è l'esigenza di preparare gli individui ad inserirsi costruttivamente in un modello di società in continua evoluzione, dove non è più sufficiente l'aggiornamento delle proprie competenze, ma è sempre più spesso necessario acquisirne di nuove, riqualificarsi in nuovi mestieri.

La formazione deve perciò raggiungere un"utenza di massa diversificata anche rispetto all'età e inoltre avere la capacità di innovare costantemente i contenuti delle discipline, i curricula di studio ed essere in grado di creare nuovi indirizzi collegati alle professionalità richieste da un mercato del lavoro caratterizzato da un forte dinamismo. Non è più possibile acquisire una professionalità che rimanga valida per tutto l'arco della vita produttiva, perchè le trasformazioni dei processi sociali ed economici, tecnologici e culturali richiedono uno sviluppo continuo e costante di capacità, conoscenze ed esperienze che non si possono acquisire solo in un particolare periodo della vita dell'uomo, quello scolastico ed universitario. In questo contesto, quindi, l'università, istituzione che per anni ha soddisfatto i bisogni di formazione avanzata, se vuole essere in grado di giocare un ruolo determinante nello sviluppo politico, economico, culturale e sociale deve individuare strategie valide per rispondere con successo ai nuovi bisogni e per raggiungere le nuove utenze. Se non riesce a fronteggiare la nuova sfida, rischia di ripercorrere per l'insegnamento un cammino analogo a quello già percorso per la ricerca. Dopo la seconda guerra mondiale, infatti, la maggior parte delle università europee ha perso gradualmente il proprio ruolo di sede primaria per la produzione del sapere. La ricerca, finalizzata ed applicata, si è sviluppata maggiormente all'interno dei grandi enti pubblici di ricerca e degli apparati industriali, attrezzati con importanti laboratori, spesso finanziati dai Governi Nazionali. Le conseguenze di questo processo sono, in alcuni casi, visibili. Per quanto riguarda la formazione molte sono le aziende che, senza stabilire contatti con il mondo universitario, hanno allestito al loro interno le strutture necessarie per la formazione avanzata e organizzato i loro sistemi di insegnamento a distanza basati sull'uso delle nuove tecnologie didattiche. l'analisi dei contenuti e dei modelli dei corsi di formazione, così realizzati, evidenzia spesso come gli interventi formativi siano finalizzati principalmente agli interessi aziendali e non a sviluppare conoscenze e abilità in maniera critica e problematica.

Il problema che oggi ci si pone è quello di individuare soluzioni affinché l'università non diminuisca il suo ruolo di centro di trasmissione delle conoscenze attraverso l'insegnamento e di individuare, quindi, nuove politiche di intervento che consentano, ad antichi modelli istituzionali come le università, di dare risposte valide alle nuove esigenze formative.

Certamente non potrà essere un modello di università, per alcuni versi ancora legato alle sue origini medievali, ad offrire risposte ai nuovi bisogni. Ancora oggi, infatti, una parte rilevante dell'insegnamento universitario si svolge attraverso metodologie legate ai modelli della didattica medievale, articolata nei tre momenti distinti della lectio, dove i maestri analizzavano, criticavano e commentavano i testi, della quaestio, dove i maestri esponevano riflessioni, commenti ed il proprio giudizio in forma problematica, e della disputatio, dove maestri e scolari discutevano pubblicamente insieme. Questo metodo si è rivelato estremamente funzionale per stimolare lo sviluppo di conoscenze e di capacità critiche. Il suo successo e la sua funzionalità erano, però, legati all'esiguità del numero degli studenti: erano infatti pochissimi coloro che allora frequentavano l'università. Oggi, invece, l'insegnamento universitario deve rivolgersi a grandi masse di studenti, e quindi, non può utilizzare solamente metodi, sistemi e strumenti che, di fatto, ne possono coinvolgere soltanto una piccola parte. Di fatto oggi, nelle nostre università di massa, si può affermare che nella didattica universitaria è rimasta la lectio, si è ridotta la quaestio e non c"è più la disputatio. Ancora oggi la maggior parte dei professori universitari comunica le proprie conoscenze servendosi esclusivamente del linguaggio orale e scritto, pochi sono quelli che riescono ad utilizzare i linguaggi informatici e quelli audiovisivi. Esiste un distacco rilevante tra le modalità di comunicazione delle conoscenze e delle informazioni fuori dall'università, nella società in generale, dove vengono prevalentemente utilizzate le nuove tecnologie ed i nuovi linguaggi, ed accanto ai tradizionali libri "le antiche memorie del sapere" si affiancano "le nuove memorie del sapere": prodotti multimediali, ipertesti, sistemi esperti, realtà virtuale, ed il mondo dell'università dove soltanto un"esigua parte di questa nuova e diversificata offerta viene utilizzata nella didattica come strumento di formazione. All'interno della stessa struttura universitaria si assiste ad un distacco rilevante che di fatto esiste tra la penetrazione e diffusione delle nuove tecnologie, dei nuovi linguaggi per sviluppare attività di ricerca, ormai quasi tutti i professori utilizzano le banche dati, le reti, computer e invece la marginalità ed episodicità con cui gli stessi docenti utilizzano le nuove tecnologie nell'attività di insegnamento. È necessario che questa marginalità venga superata per il contributo che le nuove tecnologie possono dare alla domanda qualitativa e quantitativa dei bisogni formativi e per la risposta adeguata che possono dare ai bisogni di flessibilità, diversificazione ed internazionalizzazione dei processi di insegnamento-apprendimento. Dall'analisi che precede emerge il fatto che tutte le istituzioni formative (anche se questo saggio si riferisce solo alle università), devono essere messe in grado di rispondere ai nuovi bisogni, in particolare devono:
 

– riuscire a ridefinire le loro funzioni;

– collocarsi nel nuovo contesto e nel nuovo ambiente della società dell'informazione;

– acquisire capacità di adattamento alle nuove domande;

– confrontarsi con il fenomeno di iniziative parallele e separate;

– modificare il ruolo professionale dell'insegnante.
 

È una sfida che le istituzioni formative devono affrontare. In questo contesto la questione di fondo che ci si pone è se l'istituzione universitaria, in un momento di crisi economica come quella che stiamo vivendo, conservando vecchie strutture, possa rispondere ai bisogni quantitativi e qualitativi di formazione.

A mio parere l'università può raccogliere la sfida ed affrontarla con le potenzialità peculiari che nascono dall'essere sede naturale sia della ricerca che dell'insegnamento. Essa può svolgere un ruolo importante sia per ridefinire, attraverso la ricerca, i nuovi modi di comunicare il sapere, sia per attivare nuovi processi di insegnamento-apprendimento nella società dell'informazione. In altri termini l'università può essere un laboratorio dell'innovazione pedagogico-didattica sfruttando al meglio l'intreccio ricerca-insegnamento che è il suo carattere specifico, garantendo inoltre la qualità e la libertà nel processo di formazione, qualità e libertà legate sia al contenuto delle discipline che ai metodi di formazione. Inoltre, considerando alcune realtà europee, ma soprattutto l'esperienza degli Stati Uniti, una risposta può essere data da un nuovo modello di Università a distanza, incardinato all'interno delle università tradizionali, che consente alle università tradizionali di ritrovare nella società il ruolo di protagonista nell'innovazione, offrendo nuovi contenuti e sistemi diversificati di formazione e nuovi modelli di comunicazione del sapere basati sulle nuove tecnologie. Un modello di università a distanza, quindi, che vede dal punto di vista istituzionale, la nascita di consorzi fra diverse università ed aziende del settore tecnologico, e, dal punto di vista metodologico e didattico, l'utilizzazione delle nuove tecnologie della comunicazione nei processi di insegnamento/apprendimento.
 

2. I Consorzi come Modelli Istituzionali per l'Università a Distanza

I consorzi tra le università tradizionali e le aziende rendono possibile la costruzione di un sistema di insegnamento a distanza incardinato nelle modalità didattiche proprie delle università tradizionali, permettendo di:

– far coincidere i luoghi dove si elabora il sapere attraverso la ricerca con quelli dove lo si trasmette attraverso l'insegnamento, cioè l'Università, rispondendo

con successo ai bisogni qualitativi di formazione;

– potenziare le offerte formative;

– incrementare la produttività didattica;

– apportare un supporto determinante ai corsi di diploma e di laurea di più elevata concentrazione di studenti e ai corsi di nuova istituzione;

– avvicinare di più il mondo della formazione al mondo produttivo, attivando rapporti di collaborazione tanto in fase di definizione quanto in fase di attuazione dei corsi ed intrecciando teoria e pratica. In altri termini si possono più direttamente collegare formatori e utilizzatori, per rispondere al bisogno strategicamente importante della qualificazione continua delle risorse umane.
 

Il Consorzio, fornendo esperienze di diverse università sul territorio nazionale permette una selezione di qualità sia del corpo docente che delle tematiche e dei contenuti della formazione, perché può operare la scelta su un numero più vasto e diversificato di quanto potrà mai essere fatto da una singola università o da consorzi locali o regionali. Inoltre i Consorzi possono nascere anche a livello europeo ed internazionale e grazie all'estensione delle reti telematiche e delle nuove tecnologie le migliori università possono offrire a tutti, in modo aperto e democratico, insegnamenti dei più grandi scienziati, intellettuali e maestri del mondo. Si costruisce in modo virtuale il modello di università che ha permesso la nascita della cultura europea: l'università medievale. Nelle università medioevali gli ordini degli studi erano comuni, gli studenti non appartenevano ad una sola università, ma potevano frequentare i corsi di tutte le università allora esistenti; per ascoltare le lezioni dei migliori maestri peregrinavano da una sede all'altra affrontando estenuanti viaggi a piedi o a cavallo per seguire un corso di diritto all'università di Bologna o un corso di teologia all'università di Parigi dove insegnava uno dei maestri più amati dagli studenti di allora, San Tommaso. Anche i maestri peregrinavano da una sede all'altra, furono infatti detti i "Chierici vaganti"; i migliori, poi, venivano contesi dalle università di allora, perchè la loro presenza portava prestigio e potere, ma soprattutto portava masse di studenti e di giovani.

Oggi lo spostamento fisico di docenti e studenti può essere sostituito virtualmente con le nuove tecnologie che consentono la mobilitazione delle idee. Lo studente può, quindi, ascoltare le lezioni dei più famosi maestri del mondo seduto in poltrona da casa sua. l'università virtuale può permettere l'interazione tra docenti e studenti delle diverse università del mondo, può globalizzare la cultura ed il sapere e può realmente dare in tempi rapidi una risposta adeguata ai bisogni reali di internazionalizzazione dei sistemi formativi universitari per preparare professioni utili ai nuovi sistemi produttivi, caratterizzati anche da fenomeni di internazionalizzazione e di integrazione dei mercati.
 

3. Le Tecnologie Didattiche nell'Insegnamento a Distanza

Le nuove tecnologie hanno grandi potenzialità per realizzare innovazione nel processo di insegnamento-apprendimento anche tradizionale. In pochissimi anni si è passati da tecnologie in cui le informazioni venivano rappresentate in modi o in combinazioni limitate (testo, immagine, suono), a quelle che permettono l'integrazione dei diversi linguaggi, (scritto, iconico, parlato, simbolico ed informatico). Si è passati dalla multimedialità all'ipermedialità, da una sommatoria di media diversi all'integrazione di un unico media: il computer, dalla collocazione fissa alla telecomunicazione, da postazioni individuali all'utilizzazione di reti informatiche e telematiche.

La varietà degli strumenti e dei meccanismi offerti dalle nuove tecnologie, consente di realizzare un ambiente formativo profondamente diverso da quello tradizionale. In esso viene attivata una comunicazione didattica che costituisce una forma specifica di dialogo, nel quale le regole generali della pragmatica comunicativa devono essere riviste. Rispetto alle forme usuali di comunicazione faccia a faccia le modalità interattive tra la fonte del messaggio ed il ricevente sono profondamente diverse.

La telematica mette fine all'emissione a senso unico del sapere ed apre una nuova linea di comunicazione che permette allo studente di accedere ad un contenuto di un sapere dinamico che egli stesso può arricchire e rendere disponibile agli altri. Utilizzando le potenzialità della comunicazione telematica è possibile attuare una comunicazione più naturale, più visibile ed intuitiva. Si aprono, anche a distanza, nuovi rapporti di comunicazioni tra studenti e professori, si assiste al concretizzarsi del passaggio da una comunicazione unidirezionale, che ha caratterizzato i primi modelli di insegnamento a distanza, ad una comunicazione bidirezionale. Anche se non si può sostituire l'elemento emozionale, legato alla varietà dei rapporti interpersonali fra esseri umani, si introduce con l'interattività un aspetto essenziale del rapporto insegnamento-apprendimento di tipo tradizionale anche a distanza. Le reti di comunicazione, le reti telematiche ed informatiche, i satelliti digitali consentono di utilizzare la televisione come una strada, per veicolare direttamente, dall'università alla scrivania dell'utente, lezioni, prodotti multimediali, banche dati, sistemi di autovalutazione, assistenza tutoriale, attività di esercitazioni, svolgimento degli esami e bacheche elettroniche. Si amplia così enormemente il campo delle soluzioni didattiche, portando fino a casa dell'utente non solo l'informazione, ma anche i "saperi" e le "conoscenze strutturate" e favorendo, all'interno di spazi virtuali dinamici, l'apprendimento collaborativo. Nelle classi "virtuali" è possibile non solo riprodurre attività di insegnamento-apprendimento come avviene nelle classi reali, ma, utilizzando sistemi telematici, che consentono di navigare in basi di dati multimediali, è possibile aumentare notevolmente la quantità di informazione e di interagire con ambienti formativi e culturali di diversi paesi del mondo.

La ricchezza offerta da questi sistemi di comunicazione permette all'insegnamento a distanza di modificare il contesto temporale e spaziale dell'ambiente formativo.

Rispetto al tempo si possono avere due modelli: quello detto sincronico e quello diacronico.

Il modello "sincronico" rivoluziona il concetto tradizionale di insegnamento a distanza e permette agli utenti di seguire da casa o dal posto di lavoro, in diretta, le lezioni che vengono svolte quotidianamente nelle sedi dove viene erogata la formazione. Gli studenti possono interagire in tempo reale con il docente e con gli altri studenti. l'interattività quindi si può sviluppare quasi come in una classe reale di insegnamento tradizionale, dove l'insegnante insegna, pone domande agli studenti, gli studenti rispondono, interagiscono con i docenti e tra loro stessi. l'interazione permette lo sviluppo di apprendimenti collaborativi, consente di collegare automaticamente il materiale d'apprendimento ai processi di apprendimento e di attivare un processo di comunicazione interpersonale che consente anche di esprimere sentimenti, di stimolare gli altri, di rendere possibile i contatti sociali.

Il modello "diacronico" è caratterizzato da una grande flessibilità: gli utenti possono registrare le lezioni ed acquisire i relativi prodotti multimediali, i testi e i software didattici, per utilizzarli con autonomia e libertà, in maniera individualizzata stabilendo il tempo e il ritmo di progressione del proprio apprendimento.

Rispetto allo spazio, bisogna prendere atto che ormai non sono più le aule scolastiche o universitarie gli unici luoghi dove si può usufruire dall'insegnamento, ma chiunque, in qualunque posto, se ha le attrezzature tecnologiche e i materiali adeguati, può costruirsi uno spazio per attuare il suo processo di formazione e di auto-apprendimento. Le distanze fisiche ormai vengono annullate, si avvicinano realmente persone e culture, si apre la strada ad un sistema globale di comunicazione che cambia il nostro modo di vivere, il nostro modo di apprendere e di pensare e permette di attivare una concreta linea di innovazione e di potenziamento del sistema di istruzione superiore. Lo sviluppo, quindi, delle tecnologie rende evidente il fatto che oggi, attraverso nuovi modelli organizzativi, è possibile realizzare un modello di università a distanza, che si colloca all'interno delle università tradizionali. Questa filosofia sta alla base del modello di università a distanza proposto dal Consorzio Net.t.un.o., il cui acronimo significa Network Teledidattico Università Ovunque.
 

4. Il Consorzio Net.t.un.o.

Il Consorzio Net.t.un.o. nasce con la legge sugli ordinamenti didattici universitari del 19 novembre 1990 n. 341, grazie alla quale l'università a distanza in Italia può contare su un quadro di riferimento istituzionale. La legge offre la possibilità alle università di sviluppare un nuovo modello formativo caratterizzato sia dall'istituzione del diploma di primo livello universitario, che dall'arricchimento delle modalità dei processi formativi. Infatti, l'articolo 11 comma 3 prevede l'insegnamento a distanza tra le modalità didattiche proprie delle università. In particolare recita: - "nell'ambito del piano di sviluppo dell'università, tenuto anche conto delle proposte delle università deliberate dagli organi competenti, può essere previsto il sostegno finanziario ad iniziative di istruzione universitaria a distanza, attuate dalle università anche in forma consortile, con il concorso di altri enti pubblici e privati, nonché a programmi e a strutture nazionali di ricerca relative al medesimo settore. Tali strutture possono essere costituite con decreto del Ministro dell'Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica di concerto con il Ministro del Tesoro".

Il modello proposto dalla legislazione italiana è basato sull'idea che l'insegnamento a distanza debba incardinarsi nelle funzioni proprie di ciascuna università, con l'obiettivo di potenziarne l'offerta di istruzione superiore in un quadro ispirato dall'autonomia e aperto alla flessibilit&agragrave; delle iniziative. La scelta è motivata dalla convinzione che l'università, istituzione fondamentale per la formazione avanzata, possa essere messa in grado di giocare ancora un ruolo determinante anche rispetto ai nuovi bisogni formativi ed al nuovo ambiente in cui essi sono chiamati a svilupparsi.

Il Consorzio Net.t.un.o., come modello organizzativo e strutturale, ha adottato l'istituzione di un consorzio tra università tradizionali ed aziende e, come sistema di insegnamento-apprendimento, si è basato sull'utilizzazione massiccia delle tecnologie della comunicazione già mature e disponibili sul mercato a costi bassi. Il Consorzio è nato nel 1992 ed era costituito da solo 3 università e 5 aziende.

In solo tre anni si è passati da 3 a 24 università: Politecnico di Bari, il Politecnico di Milano, il Politecnico di Torino e le Università di l'Aquila, Bologna, Camerino, Cassino, Firenze, Genova, Lecce, Milano, Modena, Napoli "Federico II", la Seconda Università di Napoli, Padova, Parma, Pisa, Roma Tor Vergata, Salerno, Siena, Torino, Trento, Trieste, Viterbo "La Tuscia" e come aziende: la Telecom Italia, l'IRI, la RAI, la CONFINDUSTRIA e ben 11 Poli Tecnologici.

Gli obiettivi generali del Consorzio sono:

– creare uno spazio per l'istruzione e la formazione con caratteristiche di alta qualità e di grande capacità di innovazione, nei contenuti e nei metodi;

– offrire un servizio formativo che rimuova all'utenza i vincoli di tempo e di luogo e favorisca l'accesso e la partecipazione sia individuale che di gruppo;

– utilizzare le superautostrade di telecomunicazione, costruite attraverso i satelliti, le TV via cavo, le reti informatiche e telematiche e prodotti multimediali e ipermediali, per attivare nuovi legami tra università e industria e nuovi processi di insegnamento apprendimento o nuovi sistemi di valutazione.

– adoperare le tecnologie come strumenti per stimolare la creazione di nuovi prodotti di formazione, nuovi modelli istituzionali di insegnamento a distanza e nuovi modelli di comunicazione e di interazione tra soggetti di culture diverse;

– attivare programmi di ricerca che consentano di individuare metodologie appropriate anche al fine di utilizzare nel modo più soddisfacente le risorse offerte da una tecnologia in rapida evoluzione.

In particolare il Consorzio Net.t.un.o. si pone l'obiettivo di realizzare un modello di insegnamento a distanza che invalidi i concetti di produzione di massa e di industrializzazione del processo formativo e valorizzi il concetto di offrire pari opportunità di formazione a tutte le diverse tipologie di studenti. L'intervento formativo è caratterizzato dalla qualità dell'insegnamento attuato dai migliori docenti universitari, completamente responsabili del processo insegnamento-apprendimento a distanza dato che l'insegnamento a distanza è di fatto incardinato fra le funzioni istituzionali delle università tradizionali. Gli studenti a distanza si iscrivono allo stesso corso, seguono, in linea generale, lo stesso programma, sono assistiti dagli stessi insegnanti, sostengono gli stessi esami e ottengono lo stesso titolo degli studenti faccia a faccia. È lo stesso corpo docente che divide normalmente il suo tempo tra studenti interni ed esterni. Per gli studenti a distanza i docenti universitari adempiono a tutte le funzioni previste per gli studenti regolari più altre ancora specifiche della funzione di insegnante a distanza. È compito del docente a distanza la progettazione e preparazione delle lezioni da svolgere in video e la preparazione di materiali di supporto alle lezioni video, come testi e software, risposte ai quesiti posti dagli studenti a distanza, esercitazioni svolte sia faccia a faccia sia in via telematica usando le reti ISDN e collegamento con INTERNET, valutazioni ed esami finali. Tutte queste attività vengono coordinate fra docenti non di una sola università, ma di tutte le università consorziate. Questo è sicuramente l'elemento più innovativo, in quanto consente di coinvolgere i docenti maggiormente disposti all'innovazione e i docenti migliori, in un progetto didattico collegiale. Dal punto di vista organizzativo e strutturale, il progetto su cui si basa il Consorzio Net.t.un.o. è articolato in strutture, che anno per anno stanno evolvendo il loro modello e la loro organizzazione.

Queste strutture sono: il Centro Nazionale, i Poli Tecnologici, le Stazioni di Lavoro "a Domicilio", i Centri Tecnologici Universitari e le Università Erogatrici.
 

4. 1. Il Centro Nazionale

Il Centro Nazionale coordina le attività didattiche ed organizzative delle strutture decentrate delle singole università preposte all'erogazione dei corsi a distanza, predispone sistemi di banche dati e collegamenti telematici tra sedi centrali e Poli Tecnologici, coordina la produzione delle videolezioni e dei materiali multimediali interattivi, promuove programmi di ricerca relativi alle tecnologie didattiche applicate ai processi di insegnamento e apprendimento a distanza.
 

4. 2. I Poli Tecnologici

Sono strutture didattiche allestite all'interno delle università o delle aziende.

Le funzioni dei Poli Tecnologici sono quelle di offrire un insieme di servizi agli studenti a distanza, per questo i poli sono aperti anche di sera ed in alcuni casi rimangono aperti 24 ore.
 

* Servizi indirizzati agli studenti presso i Poli Tecnologici.

Gli studenti presso i Poli Tecnologici possono utilizzare apparecchiature qualitativamente analoghe a quelle che potrebbero avere qualora l'acquistassero nelle loro case, anche se quelle dei Poli permettono prestazioni quantitativamente superiori. Essi possono disporre inoltre dei seguenti servizi:

– esercitazioni e tutorati faccia a faccia svolti da ricercatori o professori universitari;

– utilizzo di strumenti informatici multimediali di tipo avanzato;

– seminari in audio-video conferenza;

– esercitazioni di gruppo "multi-sito" con la supervisione di tutors remoti;

– videoteca contenente le registrazioni dei filmati di tutte le lezioni trasmesse;

– raccolta di tutto il materiale relativo al corso: softwer didattico, dispense, testi, esercizi;

– valutazione ed esami.
 

* Servizi indirizzati ai tutors

Si prevede che i tutors abbiano dei computer compatibili con quelli che gli studenti dovrebbero avere a casa, ed un software realizzato in modo da poter garantire l'espletamento dei servizi specifici di tutoring, in particolare:

– banca dati studenti contenente i curricula e i piani di studio di tutti gli studenti attribuiti al tutor insieme ad altri dati pertinenti (statistiche di utilizzo del sistema, risultati delle esercitazioni, risultati degli esami, ecc.);

– possibilità di agire come "moderatore" di "seminari telematici";

– raccolta automatica dei quesiti posti dagli studenti con la possibilità di risposta per posta elettronica;

– possibilità di alimentare una "base dati quesiti";

– gestione delle richieste di colloqui individuali o di gruppo;

– possibilità di redigere e diffondere questionari, test ed esercitazioni rivolti ai propri studenti con gestione automatica dell'eventuale feedback;

– possibilità di creare e gestire "bacheche elettroniche" contenenti informazioni rivolte agli studenti;

– accesso a dati di carattere amministrativo;

– possibilità di scambiare informazioni con altri tutors mediante posta elettro-nica.
 

I Poli Tecnologici sono diventati all'interno delle università tradizionali delle strutture estremamente innovative: sono luoghi di trasferimento e di applicazione dell'innovazione tecnologica nella didattica universitaria, producono innovazione nei processi di insegnamento-apprendimento. In questi luoghi i professori hanno l'opportunità di utilizzare tutte le nuove tecnologie per insegnare, e gli studenti di sviluppare i loro processi di apprendimento attraverso le nuove tecnologie. Inoltre la possibilità di utilizzare strutture, appositamente attrezzate per gli studenti a distanza, all'interno delle università tradizionali, ha dato agli studenti a distanza l'opportunità di frequentare anche l'ambiente accademico tradizionale, di lavorare in gruppo ed interagire faccia a faccia con studenti e docenti, interrompendo l'isolamento che spesso diventa l'elemento più negativo degli studi a distanza.

 

4. 3. Stazione di Lavoro a Domicilio

La stazione di ricezione a casa dello studente consente di potenziare l'offerta didattica e formativa e di realizzare il modello diacronico di insegnamento a distanza. Infatti a casa gli studenti possono autogestirsi il proprio processo di apprendimento con molta autonomia e flessibilità, senza essere legati a tempi e a ritmi scelti da altri, ma possono anche interagire con gli altri studenti, con i tutors o con i docenti dei corsi in tempo reale in via telefonica ed in via telematica, o in differita utilizzando il fax e la posta elettronica.

La stazione di lavoro a domicilio dello studente può contenere le seguenti apparecchiature: Videoregistratore, Televisore, Computer, Stampante, Modem e Telefono.

Ogni computer in dotazione agli studenti a domicilio dovrà essere dotato del software necessario, che sarà distribuito e aggiornato per via telematica. Si prevede di collegare i computers in casa degli studenti in rete, consentendo la condivisione della memoria di massa ed assicurando l'accesso alle reti di telecomunicazioni previste (INTERNET e ISDN).
 

* Servizi indirizzati allo studente a domicilio:

Allo studente a domicilio il sistema, quando sarà completo, potrà offrire i seguenti servizi:

– ricezione delle videolezioni;

– possibilità di porre domande al docente per via telefonica e/o telematica;

– interrogazione di una base dati di materiale didattico (lezioni CBT- multimediali, dispense, materiale bibliografico, esercitazioni con autovalutazione oppure per la valutazione da parte del tutor);

– prenotazione, ricezione e memorizzazione sulle stazioni di lavoro locale di materiale didattico contenuto nella base dati centrale;

– accesso a "seminari telematici";

– possibilità di porre quesiti al tutor mediante posta elettronica;

– accesso ad una base dati di risposte a quesiti precedentemente posti da altri studenti;

– prenotazione di colloqui personalizzati con il tutor;

– possibilità di dialogo con altri studenti tramite posta elettronica oppure su bacheca elettronica;

– procedure semi-automatiche per l'iscrizione a seminari, esercitazioni di laboratorio;

– accesso a bacheche elettroniche messe a disposizione dall'amministrazione universitaria, da docenti e da tutors.
 

4.4. Centri Tecnologici Universitari

I Centri Tecnologici Universitari, istituiti presso gli Atenei consorziati, hanno come obiettivo quello di produrre e, quindi, videoregistrare le lezioni da trasmettere in televisione.

La linea strategica adottata per la produzione dei corsi video è stata quella di creare all'interno dell'Università delle strutture di produzione molto leggere. Si sono infatti attrezzate delle normali aule universitarie con tutti gli strumenti per filmare le lezioni e con tecnologie multimediali che consentono al docente, con comandi molto semplici, di utilizzare autonomamente un'ampia gamma di strumenti come la lavagna elettronica, il videoregistratore, il personal computer etc. Il professore così può costruire una lezione in cui l'uso delle tecnologie si integra con il contesto e diventa ad esso funzionale. L'idea che sta alla base della scelta di questo modello produttivo è che per riprendere le lezioni universitarie non è necessario ricostruire sofisticati modelli degli studi televisivi, perché il linguaggio dell'immagine, che si deve realizzare con le videolezioni, deve essere molto semplice e lineare, una semplicità che abitui il telespettatore ad adoperare la televisione come uno strumento che sviluppi non solo l'apprendimento passivo ed emotivo dei fatti, ma anche il senso critico sulle conoscenze, una televisione quindi che non solo dà emozioni ma fa anche pensare.

Tutta la produzione dei corsi video è stata coordinata dal Centro Nazionale.

I rapporti tra il Centro Nazionale e i Centri Tecnologici allestiti nelle singole università per produrre i corsi video è quotidiano e costante. Sono molte le difficoltà che incontrano i professori che per la prima volta devono insegnare per televisione, questo modello di insegnamento richiede un notevole impegno ed una preparazione adeguata. Il metodo di insegnamento, del resto, ha subìto non solo il giudizio degli studenti del Consorzio Net.t.un.o., ma di tutti coloro che hanno seguito la videolezione; un'utenza, quindi varia, composta da semplici cittadini ma anche da colleghi universitari.

Ogni corso videoregistrato viene inviato dai centri di produzione delle singole università alla sede del Centro Nazionale, che svolge un lavoro di controllo e di verifica della qualità tecnica (sonoro, illuminazioni, qualità dei grafici utilizzati, animazioni, durata) di tutte le videoregistrazioni e del tipo di comunicazione didattica realizzata, al fine di garantire alla RAI lo standard necessario per la messa in onda nei canali nazionali. Il decentramento della produzione realizzata all'interno dei Centri Tecnologici delle diverse università consorziate, ha permesso al Consorzio non solo di aumentare notevolmente la produzione ma anche di contenere i costi produttivi a livelli bassissimi. In pochissimi anni la produzione è aumentata notevolmente: si è passati dai nove corsi video del 1992 per un totale di 320 videolezioni ai 92 corsi video del 1996 che corrispondono a n. 3680 ore video.
 

Attualmente quindi le università consorziate, qualora attivassero tutti i diplomi disponibili, potrebbero avere a disposizione una videoteca specialistica di n. 3680 videocassette più software e prodotti multimediali collegati ai corsi video. Il valore aggiunto per le università che si sono consorziate al NET.T.UN.O. è estremamente significativo.
 

4. 5. Università Erogatrici

Le università erogatrici gestiscono le iscrizioni degli studenti, il calendario delle lezioni e degli esami. Gli studenti quindi si iscrivono nelle università tradizionali, ottengono il rilascio del titolo dalla stessa università. I professori delle università tradizionali accettano di far sostenere agli studenti gli esami, anche se il corso è svolto con la modalità prevista dal Consorzio Net.t.un.o., e quindi se il titolare dei contenuti è un docente di un'altra università. Questa situazione è accettata per il fatto che generalmente i docenti ed i programmi dei corsi del Net.t.un.o. sono riconusciuti da tutta la comunità Accademica.

In sintesi i grafici che seguono possono raffigurare le attività delle strutture.


 

5. Offerta formativa

Attualmente i diplomi offerti dalle università consorziate secondo le modalità a distanza del Consorzio Net.t.un.o. sono:
 

5. 1. Dati Quantitativi relativi alle Iscrizioni

I dati relativi alle iscrizioni sono significativi del successo del Net.t.un.o. In tre anni abbiamo avuto una notevole incrementazione. Siamo passati dai 589 iscritti per l'anno accademico 1993-1994 ai 976 iscritti nell'anno accademico 1994-1995, ai più di 1500 iscritti nell'anno accademico 1995-1996. Anche quest'anno quindi il numero deli studenti iscritti è quasi raddoppiato.

Se si analizzano i dati per Polo Tecnologico risulta che presso l'università di Napoli "Federico II" si è passati dalle 123 unità dell'anno accademico 1994-95 alle 235 dell'anno accademico in corso; presso l'università di Bologna: dagli 81 iscritti si è passati agli attuali 113; presso l'università di Parma: si è passati dai 105 ai 116 iscritti. Una tendenza positiva è riscontrabile inoltre presso il Politecnico di Torino (università erogatrice per i Poli Tecnologici di Alessandria, Camerino e Torino), dove si è passati dalle 535 unità dello scorso anno accademico alle attuali 805. Risulta positiva la crescita della popolazione studentesca anche presso l'università di Trieste (dalle 36 unità dello scorso anno alle 74 attuali). Infine un dato rilevante emerge dalle iscrizioni presso l'università di Pisa che si è resa attiva solo da quest'anno accademico e che ha raggiunto le 59 unità.
 

Dall'analisi elaborata sugli studenti iscritti risulta che circa l'82% sono studente lavoratori a tempo pieno e il 50% sono studenti con precedenti esperienze universitarie non concluse. Questo dato conferma una tendenza che vede l'insegnamento a distanza passare da utenti a cui l'istruzione, per le più diverse ragioni, veniva negata, ad utenti interessati ad una formazione di livello avanzato, che hanno come obiettivo sia quello di conseguire titoli accademici, sia la riqualifica, l'aggiornamento e l'avanzamento di competenze già acquisite. Pertanto i corsi a distanza sono rivolti ad una fascia di utenti adulti, spesso automotivati all'apprendimento per ragioni diverse: dal bisogno di avanzamento professionale, al bisogno di una migliore integrazione sociale o di riparare ad un fallimento scolastico precedente.
 

5. 2. Utenza Aziendale

Oltre che agli studenti singoli, i corsi a distanza sono diretti al personale delle imprese, in particolare, in questi primi anni, quelle operanti nei campi delle telecomunicazioni, dell'informatica, dell'elettronica di consumo, che siano geograficamente vicine alle sedi delle università consorziate. Le aziende hanno così la possibilità non solo di far fronte alle esigenze formative e/o di aggiornamento del personale, ma anche di offrire ai propri dipendenti l'opportunità di proseguire gli studi universitari per conseguire un titolo accademico che potrà essere utilizzato anche ai fini dell'avanzamento di carriera.

Le aziende possonno allestire, nella propria sede o in zone vicine, uno spazio attrezzato per la ricezione, la videoregistrazione, l'archiviazione e la consultazione dei corsi teledistribuiti, dotandole, inoltre, di postazioni informatico/telematiche per comunicare con le università ed i Poli Tecnologici. Attualmente sono già attivati tre Poli Tecnologici all'interno delle seguenti aziende: ALENIA di Napoli, ILVA di Taranto, IVECO di Torino.
 

6. Modello Didattico

L'attività didattica che si realizza con i corsi a distanza permette agli studenti di poter usufruire sia di servizi e di tecnologie che permettono di realizzare il modello sincronico: trasmissione in diretta di lezioni televisive, interarattività tra studenti e studenti, docenti e docenti, studenti e docenti tramite rete ISDN, INTERNET e computer, sia di materiali, prodotti e strumenti (testi, videocassette, ipertesti, prodotti multimediali) che permettono di realizzare il modello diacronico. In questo ultimo caso il modello didattico è caratterizzato da un alto livello di flessibilità dell'offerta formativa che permette a chi apprende, cioé allo studente, autonomia didattica, autonomia cognitiva e indipendenza spazio/ tempo. L'attività didattica del Consorzio Net.t.un.o. è coordinata dal Centro Nazionale, tramite Commissioni Didattiche per diploma, composte da un minimo di 3 professori afferenti alle università consorziate e alle aree tematiche caratterizzanti il Diploma. Attualmente si sono costituite 7 commissioni, una per ogni diploma più una commissione generale di coordinamento per le singole aree tematiche.

Il modello didattico, quindi, è il frutto della collaborazione tra diverse realtà universitarie ed in alcuni casi è frutto di discussione anche con il mondo imprenditoriale.

Le Commissioni didattiche definiscono:
 

– il piano degli studi;

– l'ordinamento didattico generale;

– le modalità di erogazione dei corsi e degli altri servizi didattici;

– le modalità di svolgimento delle esercitazioni pratiche e degli esami e scelgono i professori titolari dei corsi video.
 

I professori, scelti come titolari, videoregistrano tutte le lezioni del corso presso i Centri Tecnologici Universitari allestiti nelle varie sedi.

Le videolezioni costituiscono uno degli elementi caratterizzanti del processo dell'insegnamento e apprendimento a distanza: "il corso pre-prodotto".

Ciascun modulo didattico è composto da 40 ore di videolezioni, trasmesse tutte le notti dalle reti televisive nazionali di RAI 1 e RAI 2 dalle 2 alle 6,30 del mattino, e da 15 ore di esercitazioni e tutorato.

Il tutor, oltre ad offrire attività di esercitazioni di supporto alla didattica, attiva rapporti interattivi tra studenti e docenti e rapporti individualizzati, basati su incontri personali, all'interno di strutture universitarie tradizionali (Poli Tecnologici), e per iscritto tramite posta elettronica, per fax, per telefono, per computerconference e videoconference.

Il modello di insegnamento a distanza proposto dal Consozio NET.T.UN.O., considera il sistema a distanza come comprensivo di attività in cui lo studente studia da solo ed attività che lo portano in contatto con altre persone. Un modello misto, quindi, che modula esperienze offerte da un insegnamento svolto con le nuove tecnologie ed un auto-apprendimento arricchito dall'uso delle nuove tecnologie, con momenti in cui l'insegnamento-apprendimento avviene in modo ancora tradizionale, secondo il rapporto di interazione e comunicazione bidirezionale, faccia a faccia. Con questo modello si riesce a raggiungere la difficile sintesi tra interazione ed indipendenza.
 

6.1. La Televisone nell'Insegnamento a Distanza

La televisione viene utilizzata nella sua funzione primaria di ripresa diretta della realtà, in questo caso della lezione universitaria, dove il professore si rivolge ad un pubblico di studenti e ad una classe virtuale, cercando di stimolarli e farli sentire parte attiva del processo di insegnamento-apprendimento, anche se la comunicazione è essenzialmente unidirezionale. La videolezione si presenta come una conversazione didattica guidata, in cui il docente si rivolge allo studente virtuale invitandolo a riflettere e coinvolgendolo anche emotivamente, chiede di prendere appunti, propone delle prove di esercizi e stimola all'autovalutazione ponendo domande inerenti agli argomenti trattati. Gli studenti hanno la possibilità di inviare gli esercizi svolti al docente per fax o posta elettronica è di avere una valutazione sui risultati. In questo modo il docente ha anche la possibilità di verificare il livello di comprensione che è riuscito ad ottenere con il suo metodo di insegnamento.

Le videolezioni sono lezioni universitarie dove il docente, oltre a trasmettere conoscenze su un dato argomento, indirizza lo studente ad un metodo di studio e di apprendimento e ad una lettura critica dei testi di esame, per questo è essenzialmente legata ad un metodologia didattica tradizionale anche se tiene conto che si utilizza come canale di comunicazione la televisione.

La comunicazione è costruita con diversi linguaggi: oltre a quello orale e gestuale vengono spesso utilizzati materiali didattici come grafici, lucidi, diapositive ed esperimenti filmati che permettono di rendere più efficace il messaggio visivo. Questo nuovo modello ha comportato una serie di modifiche e di accorgimenti rispetto all'insegnamento tradizionale: l'insegnamento attraverso la televisione ha costretto i docenti ad individuare un nuovo modo di esporre, di sintetizzare, di presentare le conoscenze; ad ideare una nuova tipologia del libro collegata anche graficamente alle loro lezioni video, ad essere autori oltre che di libri anche di software interattivi, ipertesti, prodotti multimediali. I professori hanno imparato a comunicare il sapere attraverso nuovi linguaggi: quello dell'immagine e quello informatico, cioè quei linguaggi con cui i giovani di oggi più facilmente apprendono ed interagiscono.

Molti professori, dopo le iniziali difficoltà, sono stati incoraggiati dai risultati ed hanno apportato delle modifiche anche nel loro insegnamento universitario tradizionale. Questo è uno degli elementi più positivi del modello didattico del Consorzio Net.t.un.o.. Le tecnologie, infatti, non sono state inserite nell'attività didattica dell'università in modo passivo, come uno strumento accanto ad un altro, ma sono penetrati in modo attivo, diventando i nuovi strumenti di lavoro degli insegnanti. Senza dubbio questa esperienza ha fatto riflettere molto sui modi di comunicare il sapere, quindi sulla didattica universitaria. I professori si sono esposti al giudizio non solo degli studenti, ma anche degli altri colleghi e di tutte le persone che hanno scelto di seguire per televisione le lezioni. È la prima volta che l'attività didattica viene valutata e giudicata pubblicamente , fuori dalle aule universitarie. Del resto le tecnologie non solo hanno modificato la professionalità del docente, ma anche il modello organizzativo delle università tradizionali e la suddivisione degli spazi architettonici dedicati alla didattica: infatti i Poli Tecnologici, come ho precedentemente spiegato, sono diversi dalle tradizionali aule universitarie.

Per quanto riguarda le modalità di apprendimento è interessante notare come la stessa lezione universitaria, registrata e offerta allo studente secondo criteri generalmente tradizionali, subisce una grossa variazione nella fruizione grazie all'uso di una tecnologia particolarmente diffusa e matura: il videoregistratore. Attraverso il videoregistratore, è possibile per lo studente scegliere le modalità e i tempi del proprio apprendimento. Una lezione videoregistrata permette di poter ritornare su zone oscure del discorso, rivedendo lo stesso passaggio e usufruire di una stessa spiegazione quante volte si desidera.

Il videoregistratore permette di attuare una forma intermedia di interazione: l'aspetto prettamente unidirezionale della comunicazione tra il professore in video e lo studente a casa è mediato, infatti, dalla possibilità per lo studente di interrompere la lezione, di ritornare sui passaggi meno comprensibili, di prendere appunti fermando l'immagine, di costruirsi un proprio percorso attraverso la lettura di una o più lezioni secondo i punti che maggiormente lo interessano. Le possibilità di fruizione di una lezione videoregistrata sono quindi sostanzialmente differenti da quelle di uno studente tradizionale che può seguire le lezioni solo in tempo reale.

La televisione viene utilizzata anche come bacheca elettronica: ogni utente può consultare le pagine di Televideo per conoscere la messa in onda delle lezioni, i testi e i software didattici consigliati per ogni materia, gli orari di ricevimento dei professori e dei tutori, gli orari delle esercitazioni, il calendario di esami, i programmi di studio e tutte quelle notizie inerenti alle attività del Consorzio.

È stato scelto di utilizzare il canale televisivo tradizionale, in attesa dell'arrivo dei satelliti digitali, perché la televisione offre l'opportunità di diffondere un insegnamento a distanza che permetta a tutti "democraticamente" di seguire da casa lezioni universitarie, sviluppando una tipologia di utenti non solo legata a quella classica universitaria.

La televisione ha permesso che le università diventassero distributrici di una cultura scientifica ed accademica rivolta a masse di utenza eliminando privilegi e squilibri sociali e regionali rispetto alla cultura e al sapere, amalgamando competenze e professionalità.
 

6.2. Innovazioni nella Produzione di Materiali

Anche i materiali didattici del Consorzio Net.t.un.o. sono collegati alle nuove tecnologie: dopo tre anni di attività, non sono solo costituiti da videocassette, libri, dispense e manuali di esercizio ma i professori, autori delle lezioni video, stanno sviluppando una linea editoriale innovativa per realizzare prodotti multimediali e laboratori virtuali.

I progetti attualmente in corso intendono esplorare e sperimentare le potenzialità di questi nuovi materiali didattici con riferimento a tre importanti domini del percorso formativo di un Ingegnere di primo livello: l'analisi matematica, la programmazione degli elaboratori e i laboratori di base. Riguardo all'analisi matematica il sistema proposto in ambiente Macintosch (Hypercard) fornisce un ideale completamento alle lezioni video di Analisi Matematica I. Nel settore della programmazione, l'ipertesto per Fondamenti di Informatica I e II costituisce un utile ausilio all'apprendimento del linguaggio C, mentre un altro prodotto, sempre sull'area informatica, costituisce una introduzione allo sviluppo di applicazioni in ambiente Windows, sia di tipo tradizionale sia utilizzando tecniche e strumenti di programmazione ad oggetti. Entrambi i sistemi sono organizzati come file help di Windows e forniscono (o possono fornire, se opportunamente estesi) una introduzione ragionata all'uso di Ambienti di Sviluppo integrati oggi più comuni.

Nel settore dei laboratori di base, si è realizzato in parte un laboratorio virtuale di elettrotecnica che offre un insieme di esercitazioni guidate. Il progetto prevede la realizzazione di un ciclo di esercitazioni per il Corso di Elettrotecnica, realizzate su "personal computer" simulando, in modo interattivo, sia la strumentazione che il particolare circuito in esame. Nel prototipo, che è stato già realizzato - il circuito allo studio è un RLC-serie - l'allievo viene guidato, inizialmente, mediante una serie di filmati in cui il docente ricorda le principali caratteristiche del circuito e le diverse metodologie di analisi, invitando l'allievo stesso, ogni volta, a verificare personalmente utilizzando gli strumenti interattivi che vengono offerti. Dopo la parte teorica l'allievo viene introdotto nel'laboratorio virtuale", per fare pratica sui diversi strumenti messi a disposizione: nel caso particolare, alimentatori, componenti variabili ed un oscillografo completamente interattivo. L'effetto è molto realistico tanto da giustificare il nome di "laboratorio virtuale". In una terza fase all'allievo viene chiesto di effettuare una misura sul circuito e fornire i risultati. L'ultima fase prevede un questionario a cui l'allievo deve rispondere ed una valutazione oggettiva dell'attività svolta. Tale valutazione comprende: tempi impiegati nelle diverse fasi, errori commessi alla misura, risposte esatte al questionario.

Altri prodotti multimediali collegati ai corsi video sono in fase di progettazione.

La struttura interna di questi sistemi ipertestuali riflette in termini di moduli la ripartizione fra i tre livelli assunti come riferimento sul piano pedagogico: il livello delle conoscenze relative alla teoria di base e alle metodologie, il livello degli esercizi e dei progetti e il livello degli ambienti e strumenti di progettazione/analisi e sviluppo.

Questi prodotti didattici:

– rendono possibile l'organizzazione delle conoscenze teoriche a livello di complessità e di astrazione crescenti, in modo facilmente estendibile da parte di più "attori";

– consentono la coesistenza di più moduli relativi agli strumenti di sviluppo, selezionandoli in base alle diverse esigenze e facilmente estendibili / integrabili / sostituibili con l'evolvere della tecnologia nel settore;

– permettono di prospettare la costituzione di una rete didattica distribuita e interattiva di livello nazionale, per la produzione e lo sviluppo dei diversi temi di interesse.

Questi prodotti multimediali sono organizzati in modo da contenere basi di conoscenze su diversi settori disciplinari, metodologie di trasmissione interattive, modelli di elaborazione dei processi di apprendimento, sistemi di autovalutazione ed eterovalutazione. Contengono tutti quegli elementi che caratterizzano la specificità dell'insegnamento e consentono di attivare un processo di apprendimento critico e costruttivo, capace non solo di far acquisire dati, ma anche di sviluppare conoscenza. Il grado elevato di interattività che esiste in questi materiali didattici stimola il ruolo attivo degli studenti e sviluppa processi di apprendimento superiori a quelli che possono avvenire in un laboratorio o in una classe tradizionale.

La realtà virtuale sta sviluppando nuovi modelli di apprendimento, che tendono a spostare l'operare cognitivo umano a tutti i livelli: dalla modalità simbolico-costruttiva a quella percettivo-motoria e, inoltre, a rendere accessibile all'operare percettivo-motorio campi di conoscenza prima accessibili solo all'operare simbolico-ricostruttivo.

L'apprendimento legato all'operare percettivo-motorio è collegato alla modalità primaria dell'acquisizione di conoscenze da parte di tutta l'umanità e quindi risulta largamente indipendente da differenze di età, istruzione, cultura, ecc. Se queste ipotesi continueranno ad essere confermate dai risultati della ricerca scientifica attualmente in corso, si modificherà profondamente l'approccio a campi prima accessibili solo all'operare simbolico-ricostruttivo. Questa realtà potrà condurre ad una diffusione degli strumenti e dei sistemi di sviluppo dell'apprendimento costruiti con specifiche metodologie che potranno permettere di arrivare a toccare strati della popolazione mai raggiunti e difficilmente raggiungibili con i tradizionali strumenti di apprendimento: potranno cioé permettere di insegnare tutto a tutti.
 

6.3. Esercitazioni e Tutorato

Le esercitazioni ed i tutorati vengono svolti presso i Poli Tecnologici. Il Centro Nazionale raccoglie dai docenti che hanno realizzato le videolezione i materiali di supporto alle lezioni video come quelli a stampa (dispense, testi di esercitazione, software, videoesercitazioni) e provvede a fare le copie necessarie e a distribuirle tempestivamente ai Poli Tecnologici dislocati in diverse università: per metterle a disposizione dei tutori che sono ricercatori o professori delle Università tradizionali e dei professori esaminatori. I Poli Tecnologici ogni giorno inviano al Consorzio Net.t.un.o. tutti i dati informativi riguardanti le attività, gli orari e i posti dove vengono svolte le esercitazioni nelle differenti sedi, la disponibilità di assistenza telefonica dei singoli tutor, i numeri di posta elettronica, il calendario degli esami. Il Consorzio Net.t.un.o. raccoglie tutte le informazioni e dopo aver elaborato i dati li inserisce su Televideo e su INTERNET per consentirne la diffusione.

Attualmente le attività di esercitazione e di tutorato nei Poli Tecnologici delle diverse università sono svolte da 242 tutors e 203 professori che svolgono gli esami, oltre ai 130 docenti video.
 

6.4. Le Attività del Tutor e le Esercitazioni

Il rapporto tra tutors e studenti rimane una componente fondamentale del sistema di istruzione a distanza.

Il tutor deve:

– supportare la motivazione dello studente, consigliarlo ed incoraggiarlo;

– supportare e facilitare l'apprendimento dello studente da solo o con altri gruppi di studenti;

– verificare le conoscenze e le capacità acquisite attraverso la correzione dei compiti che deve essere svolta dai tutors, commentando gli errori con gli studenti, esprimendo suggerimenti e dando ulteriori spiegazioni;

– valutarne i progressi per fornire loro uno strumento mediante il quale possono giudicare la loro situazione e le loro necessità.

Le valutazioni dei risultati degli apprendimenti, anche attraverso contatti personali, costituiscono elementi che possono essere usati più o meno sistematicamente per modificare i corsi sulla base delle necessità e dei desideri degli studenti. Anche se molti sono convinti che il tutor deve essere identificato solo con colui che svolge le esercitazioni pratiche, che spesso raddoppiano il corso video, il modello di tutorato del Consorzio Net.t.un.o. è caratterizzato da un sistema che vede il tutore come colui che svolge attività di esercitazione pratica per la maggior parte del tempo nelle aule universitarie tradizionali. Questa scelta didattica non è basata esclusivamente su decisioni razionali, ma è dovuta anche al potere della tradizione e ai pregiudizi negativi riguardanti l'applicabilità di forme di insegnamento-apprendimento non contigue.

Nessuno studio dimostra che gli studenti che apprendono a distanza lavorano meno bene degli studenti che apprendono in gruppo in una classe. Alcuni studi dimostrano che lavorano altrettanto bene, altri mostrano che lavorano addirittura meglio (Childs, 1965:81).

Molti studenti non possono o non vogliono usare il proprio tempo per sessioni faccia a faccia: preferiscono telefonare (o scrivere) al tutor piuttosto che spostarsi; preferiscono lavorare secondo i propri tempi di apprendimento, autonomamente. Dato che la maggior parte dell'utenza è composta da studenti lavoratori e da studenti che non possono frequentare l'università, l'efficacia dei corsi a distanza viene valutata anche secondo i livelli di flessibilità raggiunti dall'offerta formativa.

La consultazione personale, sulla linea del tutoraggio realizzato a Oxbridge (periodi di interscambio stimolante tra tutor e studente) e le discussioni di gruppo, organizzate e formate spontaneamente possibilmente prima delle sessioni di esame, vengono preferite dagli studenti alle esercitazioni faccia a faccia.

Come si evince dal Questionario qualità 1995, gli studenti del Consorzio Net.t.un.o., hanno proposto diverse soluzioni per migliorare le esercitazioni ed i servizi di tutorato, tra le quali: inviare a domicilio il materiale di esercitazioni; esercitazioni più inerenti agli argomenti di esami; possibilità di attivare corsi residenziali concentrati in particolari periodi dell'anno per chi non può frequentare i Poli Tecnologici; per tutti i corsi, inoltre, si gradirebbero enormemente esercitazioni video-registrate, in media il 75% degli studenti ha espresso questo desiderio.

Quest'ultimo dato è particolarmente interessante in quanto conferma che la fruizione dei contenuti didattici via video è una modalità di apprendimento efficace e permette di affermare che è opportuno mantenere le modalità di insegnamento ed apprendimento a distanza non solo per il momento della fruizione delle lezioni più teoriche, ma anche per momenti di studio più rivolta ad affrontare argomenti pratici. Per rispondere alle esigenze espresse direttamente dagli studenti a distanza, alcuni docenti del Consorzio Net.t.un.o., hanno già realizzato dalle 10 alle 12 ore di videoesercitazioni per corso disponibili in videocassetta. La realizzazione delle videoesercitazioni è attuata dallo stesso docente che ha svolto le videolezioni del corso, il quale presenta esercizi concreti e spiega le soluzioni, fornisce indicazioni su ulteriori soluzioni di problemi e indica agli studenti virtuali gli esercizi da svolgere autonomamente; inoltre alcune videoesercitazioni, sono dedicate a presentare simulazioni di prove di esame. Oltre a questo tipo di materiale, che consente di far avere anche le esercitazioni a casa degli studenti, si stanno già sperimentando tecnologie che permettono di attivare rapporti di comunicazione bidirezionale ed interattiva. In particolare: la videoconferenza, sistemi telematici come la rete "ISDN", audioconferenze, computerconferenze ed INTERNET.
 

6.5. Tecnologie per Realizzare il Tutorato a Distanza

Attualmente i media più utilizzati nel servizio di tutorato a distanza sono il fax, la posta elettronica e soprattutto il telefono. Il telefono è stato considerato dagi studenti ancora come lo strumento migliore per attivare comunicazione con il tutor. Ciò è confermato da interessanti studi sulla comunicazione via telefono che sono stati effettuati da Flinck (1978), Moore (1981) e Winders (1984) che hanno esaminato anche la conferenza via telefono e dagli studi di Torstein Rekkedal, che indica la soddisfazione degli studenti per la comunicazione via telefono. I tutors affermano che la conversazione telefonica con gli studenti ha aggiunto una nuova dimensione completa al loro lavoro di educatori a distanza (Rekkedal 1989).

Anche il sistema di posta elettronica, dove ogni utente ha la propria casella postale e vengono scambiate lettere elettroniche tra varie caselle, ha la funzione di portare avanti un dialogo tra due persone.

Anche l'audioconferenza, che permette l'utilizzazione del telefono in modo diverso, si sta sviluppando moltissimo ed i risultati ne dimostrano la positività per svolgere esercitazioni e lavoro di grupppo a distanza. In particolare, il collegamento simultaneo con più siti rende possibili le discussioni tra studenti e allo stesso tempo offre al tutor l'opportunità di moderare la discussione e di fornire contributi di guida e supporto allo sviluppo di apprendimenti.

La computercoferenza permette un ulteriore sistema di comunicazione a doppio senso, basato sulla trasmissione di informazioni scritte elettronicamente; il mittente, infatti, invia informazioni dal proprio computer e il ricevente raccoglie le informazioni semplicemente collegandosi al database. In particolare un sistema di computer conferencing può comportare tre forme di comunicazione:
 

1 - comunicazione dialogo uno-a-uno: cioè la funzione di posta elettronica.

2 - comunicazione uno-a-molti: la funzione di electronic bulletin board.

3 - comunicazione e discussione di gruppo molti-a-molti: funzione di meeting elettronico.
 

La funzione di meeting elettronico è un elemento essenziale della computer conferencing e costituisce la principale differenza con la posta elettronica.

Nei sistemi a distanza, che usano la comunicazione via computer per correggere gli esercizi degli studenti, il computer seleziona i commenti rilevanti e le spiegazioni tra un certo numero di risposte programmate e immagazzinate nel programma, verifica e fa riferimento ai precedenti elaborati degli studenti, individua gli errori frequenti, li sottolinea e supporta la motivazione dello studente. Il computer quindi fornisce anche commenti e incoraggiamenti agli elaborati degli studenti, che gli vengono poi spediti sotto forma di lettera. Questi sistemi sono solitamente ritenuti utili. In uno studio empirico Baath rileva che le correzioni dei compiti e i relativi sistemi di valutazioni spesso funzionano meglio di quelle realizzate dal tutor. Questa affermazione si accorda con i risultati ottenuti dalla valutazione del sistema CADE (Baath, 1980).

Inoltre lo sviluppo dei sistemi di valutazione tramite computer, permette più facilmente di realizzare forme di valutazione simili all'interazione tradizionale scritta studente-tutore. Per rapporti dettagliati sull'applicazione di tale procedura si rimanda agli studi di Hartmann-Anthes e Ebbeke (1991).

Il sistema di sperimentazione della videocomputer-conferenza per il tutoraggio remoto, che si è sperimentato nella didattica del Consorzio Net.t.un.o. tra il Polo Tecnologico del Politecnico di Torino ed il Polo Tecnologico di Alessandria, ha permesso la sperimentazione di un servizio di tutoraggio remoto, in particolare si è attivato un collegamento multimediale point-to-point mediante due stazioni di videoconferenza H320.

I servizi che vengono forniti sono:
 

– servizi di videotelefonia per la trasmissione di voci e di immagini di tutor e studenti;

– servizi di window-sharing per la visualizzazione e la condivisione dei documenti in forma elettronica;

– servizi di white board per l'interazione tutor - studenti su documenti acquisiti tramite scanner;

– servizi di file-transfer per lo scambio di documenti.
 

Per quanto riguarda l'utilizzo di sistemi come la Rete ISDN e INTERNET si sta sperimentando con la rete ISDN la teleconferenza audio/video. La teleconferenza si realizza presso tre sedi: il Centro Nazionale, il Polo Tecnologico presso il Politecnico di Torino ed il Polo Tecnologico presso l'Università di Napoli "Federico II". Gli obiettivi sono quelli di:
 

– incrementare le interazioni tra docenti, offrendo occasioni di incontro tra i docenti titolari dei corsi, dislocati sul territorio nazionale per garantire il

coordinamento operativo del Diploma:

– favorire una maggiore interazione tra docenti e tutor, in modo da garantire l'omogeneità didattica e stabilire momenti di verifica tra il docente titolare del corso ed i tutors che offrono il supporto agli studenti presso i Poli Tecnologici;

– incrementare l'interazione tra docenti/tutor e studenti. Questo obiettivo, in maniera particolare, prevede lo svolgimento delle esercitazioni da parte di un tutor/esercitatore per gli studenti nelle sedi remote e l'offerta di un servizio di tutorato con videoconferenza durante la quale il tutor è a disposizione (secondo un calendario predeterminato).
 

È inoltre previsto uno svolgimento delle prove di esame per permettere agli studenti remoti di conoscerne le modalità. L'interattività tra docenti e studenti che si realizza con questi sistemi è naturalmente un'interattività che può funzionare solo tra piccoli gruppi. Spesso infatti la parola interattività, nei sistemi di insegnamento a distanza è utilizzata superficialmente, perchè, a mio parere, l'interattività tra docenti e studenti in un processo di insegnamento a distanza, rivolto a masse di utenza, è difficile da ottenere, così come è difficile da ottenere nelle sovraffollate aule universitarie tradizionali, dove si svolge l'insegnamento faccia a faccia. La realtà è ben diversa, se l'insegnamento a distanza è rivolto a un numero limitato di studenti, quindi a piccoli gruppi, per svolgere attività di esercitazioni pratiche guidate o nei corsi base di dottorato e di specializzazione.

Per quanto riguarda INTERNET si è creato unWebInternet (http://www. agora. stm. it/nettuno) che ha l'obiettivo di:
 

– creare una base dati per la documentazione, la realizzazione di una infrastruttura di comunicazione fra gli studenti, gli operatori e la comunità degli utenti di INTERNET;

– avviare un dialogo, con coloro che lavorano ai problemi di education e di tutoring, per mantenere le soluzioni adottate al massimo livello di aggiornamento e di confronto e per essere in grado di costruire un repertorio bibliografico sopranazionale sia giacente presso il web del Net.t.un.o., che virtuale, ovvero come insieme di referenze, links etc. relativi a utenti e siti INTERNET che si occupano di problematiche analoghe.
 

Tale naturale apertura alla comunicazione permette il confronto fra tutte le categorie di utenti/gestori, ed inoltre rappresenta la base per un'auto-implementazione (una sorta di sistema esperto su rete), soprattutto per quanto riguarda la documentazione e la sperimentazione di un'assistenza tutoriale interattiva.

Il Web Net.t.un.o. è diviso in due grandi aree:
 

1 - Area dell'informazione e documentazione;

2 - Area del tutoring interattivo.
 

1 - Area dell'informazione e documentazione.

Questa è l'area che sicuramente ricava i maggiori vantaggi dalla potenzialità di usare INTERNET. Infatti il'network" è, ad oggi, la maggiore fonte di documentazione esistente, non solo, ma permette una comunicazione world wide e, in maniera particolare nel mondo dell'educazione con la raccolta delle informazioni relative alla struttura del Consorzio, la distribuzione delle informazioni di carattere generale (ad es. : programmazione televisiva, testi ecc. ), la creazione di links ipertestuali automatici per la connessione con le Università erogatrici dei Diplomi Universitari, una creazione di profili di interesse con percorsi e referenze e di un sistema di messaggistica automatica in risposta alle domande di informazione generica; la creazione di un newsgroup sul tutoring a distanza o comunque su formazione e servizi di comunicazione ed infine la creazione di newsgroup di lavoro su temi di interesse per singoli corsi o classi di corsi.
 

2 - Area del tutoring interattivo.

Questa è l'area che comprende tutte le funzioni di aiuto all'apprendimento ed alla conoscenza oltre che il monitoraggio dell'evoluzione formativa dello studente.

Caratteristica principale di questa area è dare allo studente risposte in tempo reale e permettere l'accesso all'area di documentazione e di comunicazione in maniera trasparente rispetto agli strumenti usati. Attraverso un browser è possibile interfacciare i Database e i programmi applicativi specificatamente creati per poter rispondere agli interrogativi degli studenti in maniera assolutamente automatica.

Tale area è anche in grado di fornire al Consorzio importanti informazioni statistiche relative: all'uso dei diversi settori di corsi ed esercitazioni; simulazione di test; controllo delle risposte; valutazione dei risultati; monitoraggio del livello formativo; autovalutazione ed interazione con i professori.

Una sperimentazione interessante è stata condotta dal Prof R. Guidorzi di "Teoria dei sistemi" che svolge le esercitazioni ed il tutorato presso il Polo Tecnologico del Consorzio Net.t.un.o. nell'Università di Bologna, che ha attivato un server Web (http://deis 100a. deis.unibo.it) con informazioni relative al corso, nel quale a partire già dalla sua attivazione, erano state inserite misure volte a favorire l'interazione degli allievi con la materia e con i docenti. La filosofia della didattica del corso prevede molti aspetti di situated learning che vengono implementati inserendo nel percorso formativo lo studio di casi specifici, proposti in forma di esercizi volti ad integrare le nozioni di base trasmesse dal docente. L'insieme di questi elementi ha portato in maniera naturale alla attivazione di un server Web con il duplice obiettivo di un guadagno di efficienza nei servizi e nuove possibilità di ulteriori sperimentazione. Per l'architettura dell'intervento sono state individuate cinque aree ritenute utili al conseguimento degli obiettivi precedentemente anticipati:
 

1) Informazioni sul corso;

2) Informazioni sul docente;

3) Interazione docente/allievi;

4) Informazioni sulle tesi di laurea;

5) Informazioni di carattere generale.
 

Coerentemente con l'idea dell'attivazione di un sito Web per incrementare le interazioni docente/allievi ed allievi/materia è stata condotta un'indagine sperimentale sulle opinioni dei fruitori di questo servizio. Un primo dato interessante si evince dalle risposte date alla seguente domanda: "Prima del corso di Teoria dei sistemi aveva avuto altre esperienze di accesso ad INTERNET?", il 65% degli intervistati risponde negativamente sottolineando, quindi, quanto sia importante riuscire a far sì che la struttura universitaria diventi portatrice di innovazioni anche nel settore della comunicazione del sapere; questo dato è anche supportato dalla domanda seguente in cui si chiede "da dove sono stati effettuati i collegamenti?": il 71,8% dichiara, infatti, di essersi connesso dalla facoltà di Ingegneria, mentre solo il 7% da Strutture Pubbliche non meglio specificate, ed il restante 21,2% dalla propria abitazione. Questi ultimi dati sulla possibilità di fruizione di un sito INTERNET da una struttura universitaria trova una coerenza statistica anche nelle risposte a questi tre ulteriori quesiti:
 

a) "valutare la possibilità di accesso ad INTERNET nell'ambito della facoltà": l'81,4% lo considera molto utile ed il restante 18,6 utile;

b) "come valuta la presenza di un server Web come strumento didattico e la possibilità di accedervi dalla facoltà":

le risposte positivite a questa domanda evidenziano un trend estremamente significativo: il 90,7 degli interpellati pensa che sia molto utile, il 9,3% utile inserirlo come strumento didattico anche nei corsi non a distanza della facoltà.

c) "l'estensione dell'uso di un server Web ad altri corsi" suscita una risposta positiva del 100% nel campione.
 

Le altre domande inserite nel questionario di valutazione vengono divise in domande pertinenti alle aree attivate del server, le risposte riportano i seguenti dati:

Informazioni sul corso (area 1 del server): l'81,4% degli intervistati ritiene che sia molto utile, il 18,6 che sia utile; per quanto riguarda le dimensioni il 58,1% che va bene così e il 41,9% che andrebbe ampliata.

Informazioni sul docente (area 2 del server): il 2,3% dei soggetti ritiene che sia molto utile, il 97,7 che sia utile, e nessuno ritiene che non sia necessaria; per quanto riguarda la quantità di informazioni inserite il 97,7% che va bene come è stata concepita, il 2,3% che andrebbe ampliata.

Interazione docente/allievi (area 3 del server): il 95,3% è del parere che sia molto utile; il 4,7 che sia utile; per quanto riguarda le quantità di informazioni il 65,1% ritiene che è sufficente, il 34,9% che andrebbe ampliata.

Tesi di laurea (area 4 del server): l '11,6% la ritiene molto utile, l'86% che è utile; per quanto riguarda la quantità di informazione il 67,4% considera che va bene, il 25,6% che andrebbe ampliata ed il 7% che andrebbe ridotta.

Informazioni di carattere generale (area 5 del server): il 16,3% ritiene che sia molto utile, l'81,4% che sia utile e il 2,3% che non sia necessaria; per quanto riguarda la quantità di informazione il 65,1% che va bene e il 34,9% che andrebbe ampliata.

Nessun soggetto ritiene inutile l'utilizzo di questi strumenti nella didattica di un corso universitario.

Dati così statisticamente positivi hanno la capacità di commentare da soli quanto la sperimentazione del sito Web, per il corso di "Teoria dei Sistemi" sia riuscita a raggiungere l'obiettivo che il docente si era posto.

Nello stesso tempo questi dati evidenziano con molta chiarezza che la soddisfazione espressa dal campione è legata al fatto che l'utenza degli studenti è ormai matura all'utilizzo delle tecnologie come metodo didattico.

L'università italiana non deve perdere l'occasione di essere al centro dell'innovazione per offrire servizi didattici supportati da tecnologie telematiche, ma deve, a mio parere, considerare con molta attenzione i primi risultati estremamente positivi di questa sperimentazione, per organizzare i suoi servizi didattici utilizzando le nuove tecnologie ed i nuovi linguaggi, in modo che sia essa stessa la protagonista dell'innovazione legata ai nuovi modi di comunicare il sapere e non deleghi il suo compito primario ad agenzie esterne che, individuando la possibilità di raggiungere in poco tempo successi economici rilevanti, sempre di più sono proiettati a creare la macdonalizzazione dei prodotti formativi.

Per quanto riguarda lo sviluppo di nuove Tecnologie nel contesto del Consorzio Net.t.un.o. si prevede l'utilizzazione di un canale satellitare che consenta di sfruttare a pieno le particolari caratteristiche di copertura globale fornite dal satellite permettendo il collegamento della stazione centrale, con le stazioni riceventi dislocate non solo nei Poli Tecnologici delle diverse Università consorziate ma anche direttamente a casa degli studenti. La rete satellitare, per un modello di insegnamento a distanza come quello del Consozio Net.t.un.o. è quella che sembra rispondere maggiormente alle esigenze didattiche del Consorzio perché la disponibilità del canale trasmissivo ad alta velocità e con qualità elevata, senza alcuna limitazione derivante dalla locazione geografica, permette di effettuare la diffusione diretta verso l'utenza finale, svincolando dai limiti attualmente esistenti (trasmissioni notturne e limitate al territorio italiano). Inoltre, viene facilitata la realizzazione di servizi supplementari quali:

– diffusione di dati;

– sistemi di televisione interattiva; crittografia del segnale che permette di attivare la televisone a pagamento con l'utilizzo di servizi supplementari tra cui anche la diffusione di canali audio supplementari e quindi in contemporanea la trasmissioni multilingue;

– elevata sicurezza trasmissiva, sia in termini di continuità e qualità del servizio che di protezione delle informazioni trasmesse;

– possibilità di effettuare operazioni sofisticate di supervisone e controllo dell'intera rete da una postazione centrale.
 

7. Ricerca

Un sistema di insegnamento a distanza basato sull'uso delle tecnologie, poichè innesca meccanismi di comunicazione didattica che costituiscono una particolare forma di dialogo tra professori e studenti e nuove modalità interattive tra fonti di messaggio e ricevente, richiede lo sviluppo di ricerche applicate i cui risultati permettano di realizzare concretamente le diverse attività legate ai processi di insegnamento e apprendimento a distanza. Il Consorzio Net.t.un.o., anche se ha come obiettivo principale la realizzazione di corsi a distanza, svolge questo compito con lo spirito di ripensare se stesso, le proprie strutture organizzative, i propri modelli di insegnamento, quindi si pone sempre con lo spirito di fare ricerca, di sperimentare e confrontare per riuscire a crescere in qualità.

Attualmente, il modello di insegnamento apprendimento realizzato con i corsi a distanza è oggetto di sperimentazione per svolgere l'argomento di ricerca relativo alla" Elaborazione di modelli televisivi di insegnamento universitario a distanza attraverso l'uso di satelliti e di reti telematiche ed informatiche", che è una delle unità operative appartenente al progetto strategico di ricerca del CNR dal titolo "Comunicazione didattica multimediale e insegnamento a distanza" da me coordinata. La ricerca, che vede impegnati esperti nei diversi linguaggi, tecnologi e psicologi cognitivi, si propone di studiare, con un approccio di tipo multidisciplinare, gli aspetti salienti della comunicazione multimediale a distanza nel dominio specifico dell'attività didattica. In particolare nell'unità che sperimenta i corsi del Consorzio Net.t.un.o., si analizzano i modelli di comunicazione nella teledidattica individuando nuove strategie e identificando linguaggi idonei per realizzare una didattica televisiva efficace a sviluppare processi di apprendimento. Queste analisi creano la base per realizzare prototipi di videolezione collegate alle ipotesi teoriche da sperimentare poi con gli studenti iscritti ai corsi a distanza. Altri progetti di ricerca sono svolti a livello Europeo, sempre su argomenti relativi all'applicazione delle nuove tecnologie nei processi di insegnamento-apprendimento. In particolare vengono brevemente sintetizzati quei progetti i cui risultati, se validi, possono avere in breve tempo una applicazione pratica.
 

Il Progetto BIC (Blueprint for Interactive Classroom): si propone di disegnare, realizzare e convalidare un insieme di classi automatizzate per l'insegnamento a distanza che permettano agli insegnanti e agli studenti di interagire utilizzando una serie di reti telematiche in modo efficace sia dal punto di vista pedagogico sia nel rapporto costo/risultato. Le classi "telepresenti" utilizzano le reti di telecomunicazione PSTN, ISDN, ATM, LAN, e reti televisive, terrestri, satellitari e via cavo. Ciascun partner del progetto è responsabile di un elemento del network: una stazione automatizzata di presentazione interattiva; un centro di apprendimento per gruppi di studenti; una stazione di lavoro a domicilio; un centro di comunicazione per gruppi di insegnanti/tutor; un centro che permetta alle classi remote di partecipare in classi convenzionali. Il progetto è gestito in modo da assicurare la massima interoperabilità tra i vari scenari, utilizzando tecnologie e protocolli comuni. I principali risultati attesi dal progetto riguardano la messa in opera di classi in telepresenza in cinque paesi europei che possano dimostrare le potenzialità nell'utilizzazione della telematica per l'interazione docenti/studenti in tempo reale, dal vivo e con un buon rapporto costo/risultato.

Il progetto EETP (European Educational Teleports): ha l'obiettivo di trovare in Europa un terreno comune per i programmi di insegnamento a distanza attraverso la creazione e la convalida di un network europeo di educazione e formazione a distanza.

Il Progetto PLATO (Promoting Learning through Advanced Technology Optimisation): si propone di affrontare il problema dell'adattamento dei corsi universitari alle attrezzature Euro-ISDN, dal punto di vista dei professori e dei tutors e dal punto di vista degli utenti finali: studenti e persone in formazione. Il progetto si pone l'obiettivo di:

– realizzare un mix di media basati sulle risorse Euro-ISDN, per la costruzione di una piattaforma tecnologica. l'analisi tecnica è focalizzata sulle seguenti tecnologie: la televisione interattiva, la videoconferenza, videophoning basato su ISDN; un ponte multipoint; la computerconferencing.

– convalidare la piattaforma che dovrà essere utilizzata dai fornitori dei corsi. All'analisi dei bisogni segue una fase di identificazione dei processi di adattamento alle piattaforme tecnologiche e un'analisi sulla loro utilizzazione da parte dei professori, dei tutors e degli utenti: studenti e persone in formazione.

– valutare il rapporto costo/beneficio e piano finanziario. L'obiettivo è la valutazione dei costi effettivi della diffusione del corso utilizzando vari media all'interno della piattaforma tecnologica.

Il progetto VIRTUE (A Virtual University for Europe): si propone come studio pilota per la preparazione di un network europeo, per la formazione a distanza, tra le università tradizionali, le università aperte e a distanza, i fornitori di tecnologie e gli operatori nel settore delle telecomunicazioni.

Gli elementi essenziali per condurre questo studio di fattibilità sono:

a) gli strumenti e i servizi basati su Euro-ISDN disponibili e i loro relativi costi;

b) il concetto di "università virtuale" e tre modelli concettuali di servizi educativi basati sul network;

c) una lista di funzioni concrete per lo sviluppo del network.

d) una lista di criteri per la convalida dello studio pilota;
 

È stato inoltre completato il progetto di ricerca Telescopia (TransEuropean LEarning System for Crossborder OPen and Interactive Applications): il progetto si proponeva di assemblare le tecnologie e i contenuti necessari per rendere operativo l'insegnamento aperto e a distanza.

Gli obbiettivi specifici erano quelli di:

– realizzare, utilizzando le componenti telematiche già esistenti, una rete transeuropea di teleapprendimento che potesse essere usata come infrastruttura per l'insegnamento aperto e a distanza in Europa;

– realizzare un certo numero di casi studio attraverso corsi basati su particolari mix di tecnologie, in grado di raggiungere vaste fasce di utenza, sia individuali sia in gruppo, e di coinvolgere ambienti di apprendimento transnazionali, incluse le regioni periferiche europee;

– sviluppare ricerche sui fattori che determinano l'accettazione e l'efficacia dell'insegnamento aperto e a distanza, in particolare riguardo ai meccanismi cognitivi che si sviluppano in tale insegnamento, alle dinamiche interpersonali presenti nell'interazione tra soggetti, ai parametri specifici di gruppo che variano al cambiare degli ambienti di apprendimento, ed infine ai processi derivanti dall'introduzione di un sistema di insegnamento aperto e a distanza in un ambiente di apprendimento.
 

La maggior parte dei programmi di ricerca svolti, sono ricerche finalizzate a costituire un corpo coerente di conoscenze teoriche ed operative sulla cui base si può costruire un sistema complesso di insegnamento a distanza basato sull'uso delle tecnologie.

Lo scopo della ricerca applicata e finalizzata, in questo settore, deve individuare quei prodotti che devono essere in grado di soddisfare le esigenze cognitive degli utenti, ed essere in grado di contribuire non solo all'esigenza di rendere più rapidi ed efficaci i processi di apprendimento-insegnamento e di accorciare le distanze tra prodotti ed utenza, ma anche alla necessità di qualificare razionalmente gli ambienti per l'insegnamento. Per questo è necessario che la ricerca stabilisca un equilibrio tra le componenti tecniche ingegneristiche e le componenti cognitive, culturali ed educative proprie dello sviluppo delle tecnologie dell'informazione e che coinvolga studiosi di discipline diverse (tecnologi, informatici, pedagogisti, psicologi dell'apprendimento, esperti dei vari linguaggi); essa è al tempo stesso teorico-sperimentale, pura ed applicata.

I risultati, quindi, sono importanti dal punto di vista culturale e da quello economico. Dal punto di vista culturale le ricerche possono identificare nuovi modi di realizzare i processi di insegnamento-apprendimento sia faccia a faccia che a distanza, nei vari livelli scolastici, dalla materna, all'università, alla formazione permanente e possono avere una ricaduta significativa sia sulla prassi formativa che sulle teorie fino ad ora sviluppate relative ai processi di apprendimento umano, alle metodologie di insegnamento, ai rapporti di interazione uomo-macchina. Dal punto di vista economico, i risultati potranno fornire le basi per sviluppare nuovi prodotti e nuovi processi, cioè nuove tipologie di software didattico e di hardware.


 

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